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Uccidere il tiranno, incitare al suo assassinio, elogiarne l'esecuzione, cercarne una legittimazione politica; gesti antichi che ciclicamente si ripetono. La legittimità dell'atto può rintracciarsi o nel diritto del popolo a farsi giustizia da sé in quanto detentore del Potere, o in una Legge superiore in nome della quale "Uccidere non è Assassinare", bensì atto di legittima difesa, se non vero e proprio dovere morale. Sexby, partendo dalla tradizione greco-latina e cristiana, si spingerà oltre sostenendo che per sollevare il pugnale contro il tiranno non è richiesta altra giustificazione se non quella di averne la Forza. Poiché - squarciato ogni velo - unica Legittimità del Potere è la Forza ed a quella dell'oppressione risponde quella della resistenza. Non servono complotti o Tribunali, basta uno scaltro sicario.